Ruolo dei linfociti Te B

RUOLO DEI LINFOCITI B e T

Ruolo dei linfociti B: I polli hanno un organo posto nella zona distale del canale alimentare, detto come citato prima Borsa di FABRIZIO. Se esso è rimosso da un pollo  giovane l’animale perde la capacità di produrre anticorpi circolanti, quindi questo organo sembra sia importante nella produzione e nella distribuzione , nelle varie zone del corpo ,delle cellule che producono anticorpi .Sembra  che le cellule lascino la borsa di Fabrizio nei primi giorni di viti e si impiantino principalmente nella Milza, nei polmoni e nel midollo. Queste cellule comunemente chiamate cellule B sintetizzano immunoglobuline, che restano legate alle membrane cellulari attraverso la porzione del frammento cristallizzabile della molecola, lasciando i siti anticorpali di legami, esposti alla molecola stessa.

Ruolo dei linfociti T:come detto in precedenza le cellule T sono chiamate cosi perché maturano a partire da cellule precursori del Timo. In base alla funzione  da esse svolta, ed in base alla presenza di proteine di superficie, le cellule T possono essere divise in quattro sottoclassi distinte. I linfociti  T regolatori costituiscono una sottopopolazione di linfociti che controllano lo sviluppo dei linfociti T effettori; esistono due tipi di linfociti T regolatori : i linfociti T-helper e i linfociti T-suppressor.

Linfociti T helper: queste cellule possono essere suddivise in due categorie principali, a seconda della loro funzione, dalla risposta a diverse citochine e delle capacità di secernere citochine. I linfociti T sono necessari per spingere la cellula B verso la divisione e il differenziamento in una cellula produttrice di anticorpi (plasmacellula), qualora essa sia venuta a contatto con antigeni T dipendenti. Ad esempio, quando un virus infetta un organismo esso viene fagocitato e parzialmente digerito; gli antigeni virali vengono poi trasportati sulla superficie cellulare, dove vengono espressi nel contesto delle proteine MHC di classe II . I linfociti T-helper che vengono  attivati in questo modo , secernano interleuchina 2 che a sua volta attiva i linfociti B e i linfociti T citotossici; i linfociti T –helper inoltre secernono interferone gamma, che attiva i macrofaci potenziando la loro attivita microbica.

I linfociti T- suppressor sono in grado di deprimere le risposte immunitarie mediate linfociti T e B.Particolarmente importanti nel sopprimere la risposta agli autoantigeni, assicurando una risposta immunitaria anticorpale solo verso antigeni esterni. Per cui, una carenza o una mancanza di linfociti Ts comporta malattie autoimmuni nelle quali l’organismo arriva a distruggere parte dei propri tessuti; questa situazione si verifica sia nell’uomo che nel pollo.

I linfociti T effettori attaccano in maniera specifica le cellule bersaglio; esistono diverse sottopopolazioni: linfociti T citotossici, i linfociti T dell’ipersensibilità di tipo ritardato e cellule Natural Killer.

I linfociti T citotossici sono la sottopopolazione di linfociti T più conosciuta e studiata. Essi attaccano specificatamente le cellule dell’organismo infettate da virus che esprimono gli antigeni virali nel contesto delle proteine MHC di classe I. Dopo la stimolazione  conseguente al riconoscimento dell’antigene, essi proliferano sotto l’azione della interleuchina 2 secreta dai linfociti T-helper, pertanto una difesa immunitaria completa può verificarsi solo attraversi i linfociti T citotossici purchè si verifichi l’attivazione dei linfociti T-helper mediata dai macrofagi. Purtroppo il prezzo da pagare per questo meccanismo difensivo è la morte della cellula infettata dal virus.

I linfociti T della ipersensibilità di tipo ritardato sono alla base delle reazioni di ipersensibilità di tipo IV attraverso la secrezione di lifochine.

Le cellule natural Killer si rivelano un importante presidio difensivo dell’ospite perché in grado di riconoscere attaccare e distruggere le cellule tumorali, le cellule infettate da virus, i miceti,  i batteri, i protozoi. Questo tipo di attività immunitaria Nk è anche detta immunosorveglianza e tutte queste cellule  vengono uccise attraverso un processo di lisi cellulo- mediata che si svolge secondo le seguenti modaliti:

1.      Le cellule Natural Killer vengono attivata dagli interferoni prodotti dalle cellule infettate da virus e dall’interluchina 2 secreta dai linfociti T

2.      Le cellule NK riconoscono gli antigeni di classe I e si legano ad essi.

3.      Successivamente i seguenti eventi

·         Assemblamento dei microtubuli

·         Movimento dei granuli citoplasmatici verso la porzione della cellula che è a contatto con la cellula bersaglio;

·         Riconoscimento dell’apparato di Golgi verso la cellula bersaglio

·         Movimento del centro organizzativo dei microtubuli e di altri componenti del citoscheletro verso la regione della cellula bersaglio.

4.      Viene secreta una proteina. la perforina 1, che aderisce alla membrana plasmatica della cellula bersaglio.

5.      Vengono secreti enzimi di origine lisosomale.

In conseguenza di questa attivazione, le cellule bersaglio vengono liberate, mentre le cellule NK risintetizzano i propri costituenti citiplasmatici per un nuovo successivo attacco.

Mediatori chimici

I due principali tipi di linfociti , T e B riconoscono specificatamente l’antigene e rispettivamente si attivano e producono anticorpi. Le risposte immunitarie sono potenziate dall’intervento di alcuni mediatori cellulari, come le linfochine, in grado di funzionare da messaggeri chimici tra le diverse cellule immunocompetenti.

I linfociti T attivati dall’incontro con l’antigene non producono anticorpi ma delle sostanze proteiche, tali sostanze vengono definite linfochine, le quali rivestono un ruolo importante in molte delle funzioni dei linfociti T aventi funzione come fattori di crescita  e di differenziazione per le diverse cellule immunocompetenti. Le linfochine sono un sottogruppo delle citochine, agiscono a breve distanza , non sono correlate alle immunoglobuline e non sono specifiche. Una delle linfochine più conosciute e il MIF ( Fattore di inibizione della migrazione), viene prodotto dai linfociti T in corso di risposte di tipo ritardato ed è in grado di inibire la migrazione dei macrofagi del sito FLOGISTICO.

Il termine interleuchina si riferisce a quelle proteine che agiscono come segnale tra le cellule immunocompetenti.

Interleuchina 1; è una molecola secreta soprattutto dai macrofagi che favoriscono la differenziazione linfocitaria e regola la funzione dai linfociti T ,L’ interleuchina 1 è di per se un mitogeno poco potente, ma se viene posta in vitro assieme a fitoemoagglutinina, agisce come un co-mitogeno per i linfociti T. Un mitogeno (cioè che causa  mitosi) favorisce in maniera aspecifica la produzione linfocitaria dei linfociti T sia dei linfociti B, li attiva e favorisce la sintesi di quantità non rilevanti di IgM  da parte dei linfociti B.

La fitoemoagglutinina è una emoaglutinina proteica di origine vegetale, che viene utilizzata per indurre proliferzione dei linfociti; essa facilita la secrezione di interleuchina-1 da parte dei macrofagi e unitamente a quest’ultima favorisce la proliferazione e l’attivaione policlonale dei linfociti.

L’interleuchina-2 è una proteina secreta dai linfociti T CD4+. Induce la proliferazione dei linfociti T  e li attiva.

L’interleuchina -3 è una molecola sintetizzata e secreta dai linfociti T che facilita la proliferazione e la differenziazione delle cellule staminali del midollo osseo e nelle diverse popolazioni linfocitarie.

I fattori di stimolazione delle colonie ( CSF) sono proteine sintetizzate e secrete dai linfociti T CD4+ che regolano la proliferazione, la differenziazione e l’attivazzione di varie sottopopolazioni linfocitarie, vi sono al momento quattro principali fattori stimolanti delle colonie:

1.      Interleuchina 3 che favorisce la maturazione di granulociti, macrofagi ed eosinofili.

2.      GM-CSF (granulociti-macrofagi CSF), che favorisce la maturazione di granulociti e monociti/macrofagi.

3.      M-CSF (macrofagi CSF), che favorisce la maturazione delle cellule della linea monocita/macrofagica.

4.      G-CSF (granulocita CSF), che induce la maturazione dei granulociti.

I fattori stimolanti delle colonie stimolano le difese dell’ospite contro le infezioni, ad esempio potenziando la fagocitosi.

Gli interferoni sono citochine note per la loro proprietà antivirale. L’interferone gamma viene secreto dai linfociti T durante una risposta immunitaria, dopo opportuni segnali. L’ interferone-gamma agisce sui linfociti  sia T che B potendo sia aumentare sia diminuire le risposte immunitarie, regola la sintesi di immunoglobuline da parte dei linfociti B, modula molte delle azioni dei linfociti T, infine regola l’attività delle cellule natural Killer e dei macrofagi.

 

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