TIROIDE

Tiroide

Nell’uomo il primo abbozzo della tiroide si sviluppa come evaginazione,impari e mediana,dell’endoderma del pavimento faringeo e può essere visibile nell’embrione alla fine della terza quarta settimana.

La tiroide è la ghiandola più voluminosa del sistema endocrino,il suo ruolo è di secernere una  quantità adeguata di ormoni tiroidei noti come T3 e T4 e calcitonina. La tiroide è dislocata nella regione anteriore del collo apparendo come una struttura quasi simmetrica a forma di farfalla, costituita da due lobi laterali destro e sinistro uniti da un istimo. Il lobo destro è, di solito più voluminoso e più vascolarizzato:sede di processi patologici iperplastici neoplasici e flogisici. I due lobi sono giustapposti alla metà inferiore delle facce laterali della cartilagine tiroidea,e la metà esterna dei due lobi ricoperta dalla parte mediale dei muscoli sternocleidomastoidei.

La struttura microscopica è organizzata  in follicoli costituiti da una parete formata dalle cellule tiroidee e da una zona centrale in cui si raccoglie una sostanza detta colloide,in cui si deposita il prodotto delle cellule tiroidee ossia gli ormoni T3, T4. Questi ormoni sono costituiti come base da un aminoacido la tirosina,derivata dalla fenilalanina a cui vengono legati gli atomi di iodio,per poter far ciò la tiroide ha necessità di iodio alimentare che viene captato attivamente grazie ad una pompa dello iodio e di un enzima (perossidasi) che include  un processo di ossidazione dello iodio stesso. Successivamente l’unione di due tirosine iodate forma la T3( 3 atomi di iodio) o il T4 (4 atomi di iodio) che vengono depositati in una grossa molecola costituente la colloide detta Tireoglobulina. Tale molecola viene sintetizzata dalle cellule epiteliali (tireociti) del follicolo, a loro volta circondate da una fitta rete capillare, che rende la tiroide una delle strutture più vascolarizzate dell’organismo. Proprio attraverso il flusso sanguigno lo iodio giunge al follicolo; a questo livello risulta infatti essenziale per la sintesi degli ormoni tiroidei, che parte dalla ionidazione della tireoglobulina ad opera dell’enzima iodinasi. All’interno della molecola, che contiene 70 tirosine (aminoacidi), si possono così formare dei residui tirosinici con uno o due atomi di iodio, rispettivamente denominati MIT o 3-monoiodotirosina e DIT o 3,5-diiodotirosina. Queste tirosine iodinate possono combinarsi variamente tra loro dando origine agli ormoni tiroidei: T3 o triiodotironina (3 atomi di iodio) e T4 o tiroxina (quattro atomi di iodio). Una volta prodotti, tali ormoni non sono liberi, ma rimangono parte integrante del più complesso peptide tireoglobulinico.

L’attività della tiroide è inserita in un sistema di regolazione che coinvolge l’ipotalamo e l’ipofisi, nello specifico l’ipotalamo produce un polipeptide detto TRH che stimola la produzione ipofisaria di TSH che a sua volta induce la produzione ormonale della tiroide,gli ormoni tiroidei a loro volta controregolano tramite un feed-back negativo la produzione di TRH e di TSH. Quindi il TSH od ormone tireotropo, di origine ipofisaria, rappresenta il principale fattore di controllo sia per la sintesi di tireoglobulina che per il rilascio in circolo degli ormoni tiroidei.

Gli ormoni tiroidei all’interno del circolo ematico vengono legati a proteine che li trasportano nei tessuti e liberati all’interno di questi. E’ la forma libera che è biologicamente attiva, perciò quando gli ormoni vengono dosati nel sangue si usa dosare la frazione libera, indicata con  FT3 eFT4.

MALATTIE DELLA TIROIDE

(QUESTA PARTE è STATA PRESA DAL SEGUENTE INDIRIZZO http://www.benessere.com/salute/disturbi/tiroide2.htm)

L’ipotiroidismo è una condizione morbosa causata da una carenza di ormoni tiroidei con conseguente rallentamento del metabolismo

Cause

Ipotiroidismo primario. Il difetto interessa unicamente la tiroide, rappresenta la causa più frequente di ipotiroidismo (fino al 95% dei casi).

Può essere:

  • Congenito.
    Alla nascita è presente una ridotta massa del tessuto tiroideo, che è comunque in grado di produrre una certa quantità di ormoni. Per questo motivo i sintomi si possono manifestare solo nell’adolescenza o nella vita adulta. Le conseguenze dell’ipotiroidismo sono più gravi quanto più precocemente si manifestano, in quanto il rallentamento metabolico provoca alterazioni, anche permanenti, dello sviluppo somatico e psichico. Durante la vita fetale e neonatale la carenza degli ormoni tiroidei provoca un ritardo dello sviluppo del sistema nervoso centrale, con danni che divengono irreversibili se non viene instaurata immediatamente una terapia ormonale sostitutiva.
  • Conseguente a processi autoimmuni.
    E’ la forma più comune di ipotiroidismo primario, l’organismo in seguito ad un’infezione della tiroide (ad esempio la tiroidite di Hashimoto) produce degli anticorpi contro il proprio tessuto tiroideo. La tiroide diventa fibrotica e ha un volume ridotto, la funzione di sintesi è compromessa.
  • Iatrogeno, cioè post-terapeutico.
    E’ meno frequente e consiste in una riduzione del tessuto tiroideo conseguente ad interventi chirurgici alla tiroide o a terapia radiante con radioiodio, utilizzata nell’ipertiroidismo.Elemento comune a queste tre condizioni è la presenza di ridotto tessuto tiroideo.
  • Conseguente ad alterata sintesi degli ormoni tiroidei.
    Ciò può avvenire in seguito a:
    – alterazioni delle proteine necessarie ai processi biochimici di sintesi;
    – carenza di iodio, ma anche somministrazione prolungata e in dosi elevate dello stesso iodio, somministrazione prolungata di farmaci che interagiscono con gli ormoni tiroidei (ad esempio l’amiodarone e i sali di litio).

Ipotiroidismo secondario. Rappresenta circa il 5 % dei casi.In questo caso il difetto interessa quelle strutture presenti nel cervello, che regolano la quota circolante di ormoni tiroidei.L’ipotalamo e l’ipofisi producono in maniera insufficiente rispettivamente l’ormone TRH e l’ormone TSH , con conseguente ridotto stimolo alla produzione degli ormoni tiroidei (lesione dell’ipotalamo o dell’ipofisi).

Sintomi

La caratteristica dell’ipotiroidismo è la lenta insorgenza ed evoluzione del quadro clinico. Spesso sono i parenti che si accorgono del caratteristico rallentamento dell’attività fisica e psichica del paziente. Il paziente parla più lentamente, ha riduzione della memoria, può essere depresso.

I sintomi costantemente presenti sono:

  • stanchezza
  • intolleranza al freddo
  • sonnolenza
  • stipsi ostinata
  • aumento di peso

 In alcune forme più gravi si ha la cosiddetta facies mixedematosa, che consiste in gonfiore del volto ed è dovuto principalmente ad un aumento del liquido interstiziale nei tessuti cutanei. Il mixedema è un edema duro che può colpire anche la bocca con conseguente ingrossamento, e le corde vocali con conseguente alterazioni della voce che diventa roca.A livello della cute e annessi si ricordi ancora la possibilità di avere perdita di capelli e pelle secca. E’ spesso presente ipercarotenemia, particolarmente rilevabile nelle palme delle mani e nelle piante dei piedi, dove si ha una colorazione giallastra della cute.Può essere presente gozzo, se la causa è dovuta ad un’alterata sintesi degli ormoni tiroidei, ad esempio per carenza di iodio. In alcuni pazienti il gozzo può dare disturbi locali da compressione, specialmente se ha estensione retrostenale. In questo caso si può avere compressione e spostamento della trachea o dell’esofago, il paziente lamenta difficoltà ad ingerire cibi solidi.

Coma mixedematoso

E’ una grave condizione clinica che compare raramente, rappresenta eccezionalmente lo stadio finale di un ipotiroidismo, insorge più frequentemente in seguito a prolungata esposizione al freddo, infezioni e traumi, oppure in seguito all’ingestione di farmaci sedativi. I sintomi sono rallentata frequenza cardiaca, ipotermia (temperatura corporea inferiore ai 34 °C), sonnolenza progressiva sino al coma.

L’ipertiroidismo è una condizione morbosa causata da una eccessiva concentrazione di ormoni tiroidei circolanti.

Cause

L’aumentata concentrazione di ormoni tiroidei deriva quasi sempre da una maggiore produzione da parte della tiroide. La tiroide è perciò aumentata di dimensioni.

Sono tre le principali cause:

Morbo di Basedow o di Graves

E’ la forma più comune e più rappresentativa di ipertiroidismo. Numerosi studi hanno dimostrato che il sesso femminile ne è più colpito. Le fasce di età più colpite sono quelle tra i 20 e i 40 anni.
In questa patologia è stata dimostrata la predisposizione genetica. La causa che determina la malattia è tuttora sconosciuta. Si suppone che un individuo con predisposizione genetica, in seguito ad infezione virale della tiroide o ad altri agenti che stimolano il sistema immunitario, produca dei fattori autoimmunitari il cui effetto finale è quello di stimolare la tiroide alla produzione degli ormoni tiroidei. Questi fattori si ritrovano nel sangue e sono conosciuti con il nome di Immunoglobuline stimolanti la tiroide (TSI) o anticorpi stimolanti la tiroide (Tsab).

I segni caratteristici di questa forma di ipertiroidismo sono:

  • ingrossamento della ghiandola tiroidea, entrambi i lobi tiroidei sono diffusamente e simmetricamente aumentati di volume (gozzo tossico diffuso),
  • oftalmopatia infiltrativa dovuta ad infiltrazione di cellule che intervengono nei processi infiammatori (linfociti) nei muscoli extraoculari, il paziente ha edema periorbitale e protrusione dei bulbi oculari (esoftalmo)
  • dermopatia dovuta ad infiltrati di cellule nel derma solitamente a livello del dorso delle gambe.

Adenoma tossico di Plummer o morbo di Plummer

 

Consiste nella presenza all’interno della tiroide di un adenoma (tumore benigno) iperfunzionante, mentre il restante tessuto tiroideo è funzionalmente inibito per il controllo da parte dell’ipotalamo e dell’ipofisi. Per questo motivo non sempre compare ipertiroidismo, solo quando l’adenoma “autonomo” provoca un ipertiroidismo clinicamente evidente si parla di adenoma tossico. Il paziente è spesso asintomatico e la diagnosi avviene casualmente mediante l’esame obiettivo al collo, dove si può apprezzare di regola un unico nodulo. La diagnosi di adenoma tossico viene fatta mediante scintigrafia.

Gozzo tossico multinodulare

La tiroide può presentare un gozzo multinodulare, ben apprezzabile mediante l’indagine ecografica, cioè si ha una ghiandola che presenta all’interno più noduli, normofunzionante, cioè che non produce un aumento della sintesi degli ormoni tiroidei. A distanza di anni può comparire un ipertiroidismo, la cui causa scatenante può essere l’assunzione di sostanze iodate.
L’adenoma tossico ed il gozzo multinodulare vengono curati chirurgicamente o mediante la somministrazione di iodio radioattivo.

Altre cause di ipertiroidismo, più rare, sono secondarie ad ipersecrezione di TSH, come può avvenire nel caso di un adenoma dell’ipofisi. Ancora si ricordi l’ipertiroidismo fittizio che compare in seguito all’assunzione di ormoni tiroidei a scopo dimagrante, in cui è tipicamente assente il gozzo.

Tiroiditi

Le varie forme di tiroiditi hanno generalmente una fase ipertiroidea. Ne parleremo in maniera dettagliata nella IV° parte.

Sintomi e segni comuni a tutte le forme di ipertiroidismoLe manifestazioni cliniche dell’ipertiroidismo sono in gran parte riconducibili all’aumento del metabolismo ed all’iperattività del sistema nervoso. Si noti che l’esordio ed il quadro clinico della malattia è variabile, in particolare nelle persone anziane possono essere presenti solo alcuni sintomi o addirittura possono essere asintomatici. Più frequentemente il paziente si reca dal medico lamentando irritabilità, dimagramento e perdita di peso.

I segni più comuni sono:

  • Gozzo;
  • Tachicardia (aumento della frequenza cardiaca) che può trasformarsi in fibrillazione, cioè il cuore perde la sua ritmicità e pompa il sangue in maniera caotica, questa è una situazione pericolosa ed è necessario intervenire prontamente;
  • Tremori, tipicamente limitati alle mani;
  • Cute calda;
  • Segni oculari: si può avere oftalmopatia infiltrativa, come nel morbo di Basedow, oppure retrazione delle palpebre che causa lo sguardo sbarrato dell’ipertiroideo

I sintomi più frequenti sono:

  • Nervosismo ed iperattività
  • Palpitazioni
  • Tachicardia
  • Insonnia
  • Aumento della sudorazione
  • Ipersensibilità al caldo
  • Astenia (mancanza di forze)
  • Aumento dell’appetito
  • Perdita di peso
  • Diarrea
  • Alterazione del ciclo mestruale

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